Ecco perché le conseguenze del virus su locazioni turistiche e affitti brevi rischiano di paralizzare l’intero mercato del mattone
Gli sciacalli dell’immobiliare non fanno sconti, in questi giorni di panico mondiale è pieno di articoli dove si fanno previsioni su ribassi o rialzi dei prezzi senza nessuna base scientifica.
Mentre in borsa i titoli hanno realmente perso quasi il 40% del valore, nel mattone è ancora presto per fare delle previsioni.
Tuttavia in questo articolo vi porterò, tramite un ragionamento logico guidato dai dati reali (e non dalle chiacchiere), ad avere un giudizio sui possibili scenari che ci aspettano.
In riferimento alla crisi generale da coronavirus il settore che mi preoccupa maggiormente è quello dell’acquisto di immobili per investimento.
E cioè tutte quelle case che si acquistano per generare un reddito con gli affitti brevi, sfruttando l’enorme mole turistica che decide di venire in Italia per vacanze ed eventi culturali.
Turismo che, dalla diffusione del virus, si è praticamente azzerato.
C’è addirittura un fenomeno che definisce questo periodo “un’opportunità” per il turismo del bel paese.
Ecco l’articolo completo, una previsione “azzeccatissima” di febbraio 2020
Leggere queste cose mi preoccupa.
Leggere che delle persone sono convinte che qualcuno possa trarre benefici dal rallentamento del flusso turistico mi fa pensare che la stragrande maggioranza degli operatori non capisca nulla delle dinamiche del settore immobiliare
Alla gente piace andare dove c’è gente.
Che poi in Italia dobbiamo migliore la qualità del servizio è un altro paio di maniche.
La realtà è una sola: campiamo di turismo, e di tutto ciò che gli è annesso.
Ecco l’indagine wikipedia:
IL nostro paese è il quinto più visitato al mondo con un totale di 216,5 milioni di turisti totali nel 2019
Quest’anno siamo a zero praticamente, è un dato tragico.
Solo il settore turistico genera oltre il 5% del PIL nazionale e rappresenta oltre il 6% degli occupati
Case vacanza, alberghi, B&B, affittacamere e alloggi turistici sono ad oggi il segmento dell’immobiliare più penalizzato dalla conseguenze del virus.
Leggi questo articolo che parla del calo drastico delle prenotazioni
Le problematiche principali sono 2:
- Tutte le prenotazioni da aprile a fine 2020 sono state disdette, nelle località di mare ma non solo, tutti i turisti hanno annullato le vacanze italiane.
- Il virus si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo, dunque le persone non viaggeranno più, non si sposteranno più per i prossimi mesi, non si tratta solo di un problema di “vacanze” ma anche di spostamenti per lavoro o esigenze culturali.
Il problema degli spostamenti colpirà tutto il mondo, ma in Italia non possiamo permettercelo.
I prezzi sono già ai minimi storici e la tassazione sugli immobili in costante aumento.
Molte famiglie vivono di rendite immobiliari.
Il mercato italiano si regge sulla prima abitazione, questo è vero, gli acquisti uso investimento si aggirano intorno al 30%.
Ma hai idea di cosa significa avere una mole del genere di appartamenti sfitti?
Investimenti che non rendono quasi nulla, o meglio, nulla perché il poco reddito andrà usato per pagare tasse e bollette.
Tanti proprietari andranno anche in perdita.
In città come Roma, Firenze e Milano avere un’immobile sfitto può significare dover coprire migliaia di euro di spese di Imu oltre a bollette e condominio.
Ecco la situazione a Milano di qualche giorno fa, clicca e leggi l’articolo
Inoltre ci sono decine di nuove grosse aziende attive nelle locazioni a breve periodo che hanno migliaia di dipendenti.
Le più probabili conseguenze?
– migliaia di persone perderanno il lavoro.
– Tanta gente metterà la casa in vendita per coprire le spese e liberarsi di un peso che non si può più sostenere.
L’offerta di case in vendita sarà eccessiva e sproporzionata rispetto alla domanda.
Ecco cosa ne pensa il sole24ore, clicca e leggi l’articolo
Al di là di tutte le previsioni fatte dai giornali per diffondere terrore e paura, questo ad oggi è l’unico dato certo che può giustificare un ribasso dei prezzi.
Per riassumere:
- Crisi del settore turistico
- Appartamenti sfitti che vengono messi in vendita per coprire le spese
- Eccesso di immobili sul mercato rispetto alla domanda
- Ribasso dei prezzi delle abitazioni
Questo è l’unico ragionamento logico che prevede un ribasso dei valori immobiliari.
Non per mancanza di soldi, ma per un eccesso di offerta.
Gli italiani le case le hanno sempre comprate, anche nei periodi neri.
La domanda da porsi è questa: in una situazione che vede già l’eccesso di offerta rispetto alla domanda se egli immobili in vendita aumentano ancora quanto ne risentiranno i prezzi?
A presto!